Puccini: Turandot, Act Iii: Nessun Dorma – Tu Che Guardi Le Stelle
Luciano Pavarotti
6:43Si può? Si può? Signore, signori, scusatemi Se da sol mi presento Io sono il Prologo! Poiché in iscena ancor Le antiche maschere mette l'autore In parte ei vuol riprendere Le vecchie usanze, e a voi Di nuovo inviami Ma non per dirvi come pria "Le lacrime che noi versiam son false Degli spasimi e de' nostri martir Non allarmatevi" No, no! L'autore ha cercato invece pingervi Uno squarcio di vita Egli ha per massima sol che l'artista è un uom E che per gli uomini scrivere ei deve Ed al vero ispiravasi Un nido di memorie In fondo a l'anima cantava un giorno Ed ei con vere lacrime scrisse E i singhiozzi Il tempo gli battevano Dunque, vedrete amar Sì come s'amano gli esseri umani Vedrete de l'odio i tristi frutti Del dolor gli spasimi Urli di rabbia, udrete, e risa ciniche! E voi, piuttosto Che le nostre povere gabbane d'istrioni Le nostr'anime considerate, poiché siam uomini Di carne e d'ossa, e che di quest'orfano mondo Al pari di voi spiriamo l'aere Il concetto, vi dissi Or ascoltate com'egli è svolto Andiam, incominciate!