Mozart: Vesperae Solennes De Confessore In C, K.339: 5. Laudate Dominum Omnes Gentes (Ps. 116/117)
Kiri Te Kanawa
4:00Porgi, amor, qualche ristoro Al mio duolo, a' miei sospir! O mi rendi il mio tesoro O mi lascia almen morir O mi lascia almen morir Porgi, amor, qualche ristoro Al mio duolo, ai miei sospir! O mi rendi il mio tesoro O mi lascia almen morir Almen morir O mi rendi il mio tesoro O mi lascia almen morir Vieni, cara Susanna Finiscimi l'istoria È già finita Dunque volle sedurti? Oh, il signor Conte Non fa tai complimenti colle donne mie pari Egli venne a contratto di danari Ah, il crudel più non m'ama! E come poi è geloso di voi? Come lo sono I moderni mariti: per sistema infedeli, per genio capricciosi E per orgoglio poi tutti gelosi Ma se Figaro t'ama ei sol potria... (La la la la la, la la la, la la, la la la la la la la, la la la) Eccolo: vieni, amico Madama è impaziente A voi non tocca stare in pena per questo Alfin di che si tratta? Al signor Conte Piace la sposa mia Indi segretamente ricuperar vorria Il diritto feudale Possibile è la cosa, e naturale Possibil! Natural! Naturalissima E se Susanna vuol, possibilissima Finiscila una volta! Ho già finito Quindi prese il partito Di sceglier me corriero, e la Susanna Consigliera segreta d'ambasciata E perch'ella ostinata ognor rifiuta Il diploma d'onor ch'ei le destina Minaccia di protegger Marcellina Questo è tutto l'affare Ed hai coraggio di trattar scherzando Un negozio sì serio? Non ti basta Che scherzando io ci pensi? Ecco il progetto Per Basilio un biglietto Io gli fo' capitar che l'avvertisca Di certo appuntamento Che per l'ora del ballo A un amante voi deste O ciel! Che sento! Ad un uom sì geloso! Ancora meglio Così potrem più presto imbarazzarlo Confonderlo, imbrogliarlo Rovesciargli i progetti Empierlo di sospetti, e porgli in testa Che la moderna festa Ch'ei di fare a me tenta, altri a lui faccia Onde qua perda il tempo, ivi la traccia Così, quasi ex abrupto, e senza ch'abbia Fatto per frastornarci alcun disegno Vien l'ora delle nozze, e in faccia a lei Non fia ch'osi d'opporsi ai voti miei È ver, ma in di lui vece S'opporrà Marcellina Aspetta: al Conte Farai subito dir, che verso sera Attendati in giardino Il picciol Cherubino Per mio consiglio non ancor partito Da femmina vestito Faremo che in sua vece ivi sen vada Questa è l'unica strada Onde monsù sorpreso da madama Sia costretto a far poi quel che si brama Che ti par? Non c'è mal Nel nostro caso... Quand'egli è persuaso... e dove è il tempo? Ito è il Conte alla caccia; e per qualch'ora Non sarà di ritorno; io vado e tosto Cherubino vi mando; lascio a voi La cura di vestirlo E poi? E poi Se vuol ballare, signor Contino Il chitarrino le suonerò, sì Le suonerò, sì Le suonerò Quanto duolmi, Susanna Che questo giovinotto abbia del Conte Le stravaganze udite! Ah tu non sai! Ma per qual causa mai Da me stessa ei non venne? Dov'è la canzonetta? Eccola: appunto, facciam che ce la canti Zitto, vien gente! È desso: avanti, avanti, signor uffiziale Ah, non chiamarmi Con nome sì fatale! Ei mi rammenta Che abbandonar degg'io Comare tanto buona E tanto bella! Ah sì... certo Ah sì... certo... Ipocritone! Via, presto, la canzone Che stamane a me deste A madama cantate Chi n'è l'autor? Guardate: egli ha due braccia di rossor sulla faccia Prendi la mia chitarra, e l'accompagna Io sono sì tremante... Ma se madama vuole... Lo vuole, sì, lo vuol, manco parole