Verdi: Rigoletto, Act Iii: La Donna È Mobile – E Là Il Vostr'Uomo
Luciano Pavarotti
3:00Nell'ispano suol mai l'eresia dominò Ma v'ha chi vuoi minar la magione divina L'amico egli è del re, fedele suo compagno Il démon tentator che lo spinge a rovina Di Carlo il tradimento che giunse a t'irritar In paragon del suo, futile gioco appar Ed io, l'inquisitor, io che levai sovente Sopr'orde vil di rei la mano mia possente Pei grandi di quaggiù, scordando la mia fé Lascio tranquilli andar un gran ribelle e il re Per traversare i dì dolenti in cui viviamo Nella mia corte invan cercato ho quel che bramo Un uomo! Un cor leale io lo trovai Perché un uomo? Perché allor il nome hai tu di re Sire, se alcuno v'ha pari a te? Non più, frate Le idee dei novator' in te son penetrate Infrangere tu vuoi con la tua debol mano Il santo giogo, esteso sovra l'orbe romano Ritorna al tuo dover, la chiesa all'uom che spera A chi si pente, puote offrir la venia intera A te chiedo il signor di Posa, no, giammai! O re, se non foss'io con te nel regio ostel Oggi stesso, lo giuro a Dio, doman saresti Presso l'inquisitor al tribunal supremo Frate, troppo soffersi quel linguaggio crudel Perché evocare allor l'ombra di Samuel? Dato ho finor due regi al regno tuo possente L'opra di tanti dì distrugger vuoi, demente Perché mi trovo io qui? Che vuole il re da me?